Erich Prinoth

Erano in pochi a sapere che Erich Prinoth, oltre che di tecnica e di motori, era appassionato anche di corse . Lo è stato da sempre, ma l'azienda paterna e gli impegni ad essa collegati gli impediva di esprimersi contemporaneamente anche in questo settore. Erich è figlio d'arte e nessuno meglio di suo papà poteva insegnargli che se una cosa s'aveva da fare… bisognava farla bene: al 100%. E così Erich dovette aspettare molti anni prima di potersi attivare come pilota di auto da corsa. Nei suoi anni di formazione, l'officina ha comunque sempre rappresentato il fulcro per la valorizzazione delle sue idee. Si dice nell'officina lui sia nato… che da bambino in officina seguiva le opere del papà, che da adolescente in officina preparava la propria 500 e che da adulto in officina inventava i prototipi di gatti delle nevi successivamente divenuti famosi. Vai alla storia dei gatti delle nevi >>

La sua 500 se la ricordano tutti: era nera, all'epoca un colore molto strano per una macchina così piccola, con tre motori a disposizione ma di cui mai si sapeva quale dei tre fosse montato. Si sapeva soltanto che uno era un 650 cc, (Fiat 500 con pistoni Porsche), l'altro era un 710 cc. (500 con pistoni Porsche ed albero motore Abarth 695) e l'altro ancora era 850cc.(bicilindrico contrapposti DAF)… fortuna che era l'auto della mamma !!!!!

Erich Prinoth si rivela essere un grande sostenitore dello sport. Lo vediamo nel 1984 come attivo Presidente nell'Hockey Club Gardena sfiorare lo scudetto in serie A. Membro attivo nel Comitato organizzatore delle gare di Campionato Mondiale Sci, gara di discesa maschile in Val Gardena. Nel 1986 organizza in Val Gardena i Campionati Mondiali di Hockey su ghiaccio serie B. Nel 2002 e 2003 copre le funzioni di Vicepresidente del Ferrari Club Italia. Assieme ai compagni Ezio Zermiani ed Ennio Chiodi fonda in Val Gardena un innovativo Sci Club specifico per giovani ragazzi e ragazze con ambizioni agonistiche instaurando collaborazioni con note università dello sci austriache.

	Solo nei ritagli di tempo Erich Prinoth usava spolverare la sua vecchia Aurelia B 20 GT classe 1953 per parteciparvi a gare e raduni di auto d'epoca. Approda poi alle corse nel 1999 grazie a Beppe Pellin che gli offre una Ferrari 355 Challenge della Scuderia INECO di Verona. I risultati sono subito buoni e nel 2000 Erich Prinoth gia` vince il suo primo Campionato Italiano Ferrari Challenge 360 Coppa Shell, sempre sotto i colori della Scuderia INECO.

Felice di questo successo Erich Prinoth promuove un prestigioso progetto di sviluppo per una vera GT sulla base di una Ferrari 360 Modena sulla quale poi condividere il sedile con Ivan Capelli, ex pilota Ferrari F1, nelle gare di GT FIA Internazionale.

Prove ed esperimenti durano due anni, poi giunge in campo la Ferrari ufficiale con una vettura costruita appositamente per lo stesso scopo: alla 24 ORE di DAYTONA 2002 lo scontro diretto tra la Ferrari ufficiale e la GT di Prinoth… “abbiamo condotto più di metà gara sulla Ferrari ufficiale curata (ed anche guidata) da Costantino Bertuzzi, ma a soli quattro giri dalla fine è avvenuto il sorpasso per noie meccaniche al nostro motore che andava letteralmente in fumo” – ci racconta Andrea Montermini che aveva guidato la vettura di Prinoth durante le ultime ore di gara. PECCATO !

Sembrava che a questo punto Prinoth avrebbe abbandonato definitivamente le corse, ma il suo amico ed ex-concorrente nel Ferrari Challenge, Vincenzo Sauto, gli offre la seconda guida sulla sua nuova e splendida Ferrari 430 Challenge.

“Non si poteva dire di no”… ed ecco nuovamente Erich Prinoth in gara per il titolo italiano di Ferrari Challenge.

La coppia si rivela essere la più anziana di tutto il campionato, “113 anni in due” scrivono i giornalisti, ma la coppia procede come un panzer nelle gare di Campionato Italiano Ferrari Challenge alla conquista del Titolo Italiano in Coppa Shell.

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